martedì 28 luglio 2015

Tartarughe di terra: letargo si o no


Nel mese di ottobre o al massimo agli inizi di novembre le tartarughe di terra comuni si preparano ad andare in letargo e sta al veterinario decidere come e dove possono superare al meglio il periodo del letargo.
Le tartarughe di terra (Testudo Hermanni, Testudo Greca) comunemente tenute nella casa degli italiani fanno parte delle specie autoctone che possono andare in letargo seguendo pochi accorgimenti.

Il veterinario curante deve sensibilizzare i detentori di queste specie di tartarughe a fare una visita di controllo verso fine agosto o settembre e comunque prima che le tartarughe entrino nel letargo, lo stesso al risveglio. Questo per stabilire se lo stato di salute degli animali è ottimale per affrontare l’inverno ed inoltre per informare o ricordare ai padroni del paziente le modalità e le tecniche di un letargo corretto.
Il letargo è una funzione molto importane negli animali che vengono dalle zone fredde. Attenzione che non tutte le specie di tartarughe entrano in letargo, è molto importante imparare a conoscere le varie specie e sapere prima di mandarle in letargo se in natura iberna o meno. Per gli animali che naturalmente ibernano nel periodo invernale, il letargo serve per una regolazione corretta della funzionalità della tiroide e di conseguenza un durata di vita maggiore oltre che ad una regolazione e sincronizzazione del periodo riproduttivo.
Nei maschi il letargo stimola la riproduzione e nelle femmine porta ad un sincronizzazione dell’ovulazione per essere recettivi nel momento giusto.
Il periodo invernale per questi animali inizia di solito verso ottobre e finisce verso aprile. Naturalmente il periodo varia a seconda delle temperature ambientali e della zona geografica in cui vivono le tartarughe. Più si va verso il sud d’Italia più il letargo e tardivo e prima si svegliano gli animali perché le temperature sono sensibilmente più alte. Le tartarughe che vengono tenute in un luogo chiuso, con una termoregolazione artificiale, possono essere mandate in letargo verso novembre e si possono svegliare verso febbraio.

Quando il padrone dell’animale porta in ambulatorio la tartaruga per fare la visita di controllo il veterinario deve essere in grado di poter valutare lo stato di salute e lo stato nutrizionale. Le tartarughe non devono presentare nessun tipo di patologia quando entrano nel periodo invernale. Oltre ad una visita generale è molto importante effettuare un esame delle feci per accertare l’assenza di parassiti intestinali, in caso contrario l’animale deve essere sottoposto ad una cura antiparassitaria che eventualmente deve essere ripetuta dopo 15 giorni con un esame delle feci di controllo dopo l’ultimo trattamento per essere sicuri che gli endoparassiti siano stati debellati definitivamente. I parassiti intestinali non eliminati possono portare ad una perdita eccessiva del peso corporeo ed un deperimento durante il periodo invernale. Qualsiasi tipo di lesione sia di origine infettiva che traumatica, anche blanda può aggravarsi ed eventualmente portare al decesso dell’animale durante il periodo di ibernazione se non viene riconosciuta in tempo. I rettili durante il periodo letargico portano il metabolismo a livelli minimi per evitare un consumo energetico eccessiva, di conseguenze anche le difese immunitarie sono praticamente assenti e non possono contrastare le infezioni già in corso al momento del periodo attivo.
Le tartarughe oltre ad essere sane devono essere comunque in uno stato nutrizionale buono, o meglio ottimo. Ciò vuol dire che devono aver avuto durante il periodo di attività estiva la quantità e la qualità corretta di mangime ed un ambiente circostante adeguato per una digestione corretta. Tartarughe che hanno avuto un periodo di convalescenza soprattutto nella seconda metà dell’ estate o immediatamente prima del periodo invernale non sono adatte per affrontare il periodo invernale all’aperto, andrebbero tenute sveglie e riscaldate adeguatamente durante questo periodo. Lo stesso per tartarughe molto giovani, per esempio quelle nate verso fine agosto o in settembre, che possono avere delle difficoltà a superare il periodo freddo. Lo stesso vale per tartarughe acquistate in estate che per stress da cambiamento hanno avuto periodi di anoressia.

In veterinaria sono stati calcolati diversi tipi di equazioni che aiutano a valutare il peso dell’animale in rapporto con le misure del carapace; l’equazione più conosciuta è il “rapporto di Jackson’s” che è stato sviluppato dal Dr. Jackson Oliphant nel 1976 dopo aver misurato un grande numero di Testudo Hermanni e Testudo Greca.

Il rapporto di Jackson si calcola misurando il peso in grammi (W) dividendo per la lunghezza del carapace in centimetri (L) cubici: W/L3. Con il valore ottenuto si può valutare lo stato nutrizionale del soggetto.

0.16 Sottopeso
0.17 Troppo leggero per l’ibernazione
0.19 Buono per l’ibernazione
0.21 Ottimo per l’ibernazione
0.23 Tropo pesante, probabile ritenzione idrica 


Altri calcoli più recenti sono stati presentati dopo il Jackson, alcuni sono più specifici per le singole specie:

Testudo Hermanni: W = 0.00114 x L2.66 +/- 0.104

Testudo Greca: W = 0.00042 x L2.85 +/- 0.036

Esistono ancora altri calcoli per valutare lo stato nutritivo delle tartarughe.
Tutti i calcoli hanno la loro validità, dipende dall’esperienza con cui si fanno, comunque bisogna valutare tanti altri fattori, come ad esempio se l’animale ha urinato da poco, se ha una deformazione della carapace, se ha problemi di ritenzione idrica, ecc. Questi fattori possono variare il risultato o dare un risultato falso positivo o falso negativo. Perciò tutti i calcoli che si utilizzano per valutare il peso dell’animale vanno usati come indicazione e non come regola fissa.
Una volta valutato che la tartaruga è in condizione adatta per affrontare il letargo, bisogna valutare come e dove possono passare l’inverno.
Prima del definitivo letargo le tartarughe dovrebbero digiunare per 1-2 settimane, al fine di svuotare l’intestino dai residui di cibo che potrebbero creare dei problemi di fermentazione o di ristagno.
Le tartarughe che vengono tenute in casa o sul balcone in estate vanno poste poi in una scatola con fieno oppure foglie secche leggermente umide ma non bagnate. La scatola va posizionata in un posto fresco dove la temperatura non scende sotto 1°C e non supera i 16°C. La scatola potrebbe essere tenuta al fresco o nella cantina o nel solaio oppure in un box. Un fattore molto importante per determinare il posto migliore in cui porre il rifugio per il letargo della tartaruga è l’assenza oppure inacessibilità ai roditori (topi, ratti) che potrebbero rosicchiare e danneggiare gravemente la tartaruga che dorme e non può reagire. La temperature del locale di invernazione va tenuto regolarmente sotto controllo. I pareri sulla temperatura ideale sono molto contrastanti. C’è chi ritiene tra i 10°C-16°C un range ottimale, invece altri valutano tra i 5°C-10°C. Personalmente preferisco consigliare tra i 5°C-10°C perché ritengo che questa temperatura sia corretta per un minimo consumo energetico senza mettere in pericolo la vita dell’animale a causa del freddo.
Le tartarughe che vivono in giardino possono tranquillamente invernare nel giardino se vengono dalle zone non troppo freddo (dal centro Italia verso sud).Qualcuno le lascia invernare anche al nord Italia nel giardino coprendo la loro tana con del fieno o foglie secche. Un inverno molto rigido con temperature molto basse prolungate nel tempo può mettere in pericolo la vita dell’animale. Importante per chi tiene tartarughe in giardino è che abbia una zona al riparo dal freddo intenso con terra morbida dove gli animali possono interrarsi senza grande difficoltà e poi riuscire ad uscire senza sforzo quando si svegliano dal letargo.
Durante il periodo invernale potrebbe essere molto utile monitorizzare gli animali. Nel caso di animali il cui stato di salute fosse dubbio al momento del letargo si può adottare la seguente tecnica: per tartarughe adulte ogni 4 settimane e per tartarughe piccole ogni 2-3 settimane si possono effettuare bagni in acqua tiepida (24°C) per 2 ore, se entro due ore l’animale apre gli occhi vuol dire che lo stato di salute è ottimale; questa tecnica serve inoltre per reidratare le tartarughe durante il periodo di letargo. Chi non vuole svegliare le tartarughe per lasciare un decorso regolare al letargo basta che ogni 3-4 settimana pesi gli animali. Il peso dell’animale alla fine del letargo non deve diminuire di oltre il 6-7 % del peso prima del letargo. Se si vede che l’animale non si sveglia facilmente con l’acqua tiepida oppure se ha una perdita eccessiva di peso durante il periodo invernale è bene svegliarlo definitivamente e se necessario adottare delle cure particolari.
Per svegliare le tartarughe dopo il periodo invernale con un letargo fatto in maniera artificiale basta alzare le temperature oppure, come detto prima, fare un bagno in acqua tiepida che aiuta a reidratare l’animale. Una visita di controllo veterinaria dopo il risveglio può essere utile per controllare se ci sono stati dei problemi oppure che la tartaruga non abbia subito danni durante il periodo di letargo.


Nota: Kiumars Khadivi
pubblicato dalla “Settimana Veterinaria” ed.Le Point Vétérinaire Italie


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